Cari
Amici,
oggi non vi annoierò con il solito post a conclusione dell'ultima rassegna 'Musica e...', con bilanci, polemiche, numeri, considerazioni.
Voglio invece condividere con voi una lettera ed una poesia. Entrambe provengono dalla mano del poeta e scrittore Valentino Ceneri, che ha assistito al concerto del Divertimento Barocco Teatino del 10 gennaio scorso e ne ha tratto ispirazione.
Lo
ha fatto per tramite del mio caro amico e collega Mariusz Szymanski,
che oltre a questo è anche uno dei quattro cantanti del concerto ed
è il vice-presidente dell'Associazione Culturale Fairy Consort.
Mariusz oggi ha ricevuto una mail da Valentino Ceneri con allegata
una poesia.
Con il loro consenso, pubblico entrambe:
Mariusz
Buona sera Mariusz,
una bella serata quella di ieri sera, che ci ha allietati in quello spazio pieno di ricordi rubati dall'insania di uomini senza coscienza. La vostra, e soprattutto la tua performance ci ha dilettati di una creazione dal vivo, come accadeva in quei tempi lontani.
Ma a me sembrava di vedere e di sentire altro e oltre.
ET INCARNATUS l'ho abbozzato mentre ascoltavo il concerto.
L'eco delle vibrazioni di grazia, che possono sgorgare dopo un simile ascolto, ci ha seguiti anche dopo il concerto. Del quale abbiamo continuato a parlare anche a cena, con gli amici che erano con me.
Ai tuoi inviti, seguirà la nostra presenza.
Con affetto, un caro saluto a tutti voi.
Basterebbe questa, come 'recensione'... ma ecco la poesia:
ET INCARNATUS
EST
Et
incarnatus est.
Et resurrexit.
Magnificat.
Vibrazioni forti
appena
contenute
nello
spazio
disadorno
di
una chiesetta.
In
fondo al vicolo
percorso
una
volta
con
passo affrettato
in
cerca dell’inesauribile
sospeso
infinito.
Ma
non restava molto da cercare
nel
profluvio di onde squillanti
che
salivano verso i troni celesti.
Occorreva
ritornare
dove
un bimbo singhiozzava
nell’incavo
del collo
dell’assenza
di
parole.
E’
agli angeli decaduti
già
prima di salire
verso
le sfere celesti
che
il bambino guardava
scrutando
il riflesso degli occhi della madre
persasi
nella
ricerca di un lontano futuro.
Per
questo abbiamo pregato
cantando
i poemi
sgorgati
dal cuore
dei
profeti di Dio
nella
dolce chiesetta
di
S. Agata.
Valentino
Ceneri
10
gennaio 2015
Vorrei lasciarla così, senza commentarla. Fosse stato l'unico spettatore presente, sarebbe valsa la pena di tutta la fatica fatta per l'allestimento del concerto. Ma se gli altri hanno avuto, anche soltanto in parte, le stesse impressioni, forse allora davvero possiamo credere di aver fatto qualcosa di buono
Grazie
Luca
Dragani
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