mercoledì 23 maggio 2012

Maggio Organistico Teatino: il concerto di Luca Ratti

Cari lettori

ultimamente compaiono, dopo un lungo periodo nel quale sembravano fossero un genere scomparso, delle recensioni su spettacoli ed eventi musicali. Salutiamo questo come una bella notizia, ancorché viziata da una grande difformità di spessore fra le stesse recensioni. 

Cito a favore delle 'cose ben fatte' l'articolo su Il Centro di Domenico Ciccone, che con garbo e puntualità nella sua valutazione complessivamente positiva dell'esecuzione della Carmen al Marrucino di Chieti non ha rinunciato a sottolinearne le carenze e le criticità. Il tutto in uno stile discorsivo e godibile. 

Altre recensioni tuttavia appaiono senza le medesime caratteristiche, con in più uno 'stile' aggressivamente personalistico, con giudizi espressi in prima persona e non corredati da descrizioni di 'personale parere', piuttosto con la decisione volta ad autoaccreditare tale parere e renderlo incontrovertibile. Purtroppo, a volte capita anche di cogliere una difficoltà d'espressione in termini sintattico-grammaticali, e la padronanza della nostra bella lingua, congiuntivi inclusi, dovrebbe, a mio modesto parere, essere premessa indispensabile allo scrivere, proprio per non far perdere valore al giudizio o alla narrazione oggetto stesso dello scritto.

Detto questo, ho sentito il dovere, o forse il 'richiamo della foresta' della mia vecchia attività di collaboratore, di raccontare il bel concerto dell'organista Luca Ratti, invitato ad esibirsi alla rassegna 'Maggio Organistico Teatino' dal suo direttore artistico Walter D'Arcangelo.

L'organo scelto dal M° D'Arcangelo per questo concerto è quello della Cappella Maggiore del Seminario Regionale 'S. Pio X', un organo 'moderno' costruito dall'organaro Bevilacqua

Il programma di un concerto d'organo viene scelto dall'esecutore in base all'organo che gli viene messo a disposizione, che può andare da uno scarno quanto fascinoso positivo del XVI secolo ad un grande strumento a tre o più manuali e centinaia di registri e combinazioni. Quello del Seminario si colloca a metà strada, è comunque un due manuali con un discreto repertorio di registri e tenuto (altro dato importante) in buonissime condizioni di efficienza ed intonazione da chi lo ha in custodia.  

Il M° Ratti ha con appropriatezza scelto per questo strumento un repertorio che parte da Bach per arrivare alla soglia del XX secolo con J. Callaers, passando per Mendelssohn e Brahms attraverso un filo conduttore che in qualche modo lega tutti i successivi autori al Maestro di Eisenach. Con una illustrazione del programma puntuale ed interessante, è lo stesso Ratti ad introdurre il pubblico alla sua esecuzione, presentando la celebre Toccata e Fuga in re minore  come un'opera in un certo senso giovanile di Bach, sottolineandone il carattere improvvisativo (d'altra parte caratteristico del genere della Toccata) e di ricerca di effetto, peraltro centrati in pieno dall'autore; l'esecuzione dell'organista milanese è stata improntata a severi criteri di prassi filologica barocca, senza indulgere a pur possibili e niente affatto spiacevoli interpretazioni romantiche di alcuni passaggi, ed eseguendo la fuga con sobrio rispetto della partitura. 

Bella anche l'esecuzione del corale 'Wachet auf, ruf uns die Stimme' che Bach ricalca sull'aria del tenore della Cantata omonima n. 140, anche se in questo brano si palesa un lieve ritardo di percezione dei suoni del pedale, non dipendente assolutamente dall'esecutore ma in parte dalle caratteristiche fisiche di inerzia dei registri gravi e soprattutto dal fatto che le canne da 8 e da 16 piedi sono in quell'organo poste posteriormente alle altre. 

Il terzo brano, il Concerto in Re minore, tratto dall'omonimo brano di Vivaldi per due violini, violoncello, archi e basso continuo, ha consentito l'esplorazione dell'escursione dinamica dello strumento. Interessante anche l'esecuzione di Mendelssohn e di Brahms, nonostante la ricchezza musicale della prima parte, nonché della Toccata finale di Callaers, autore sin qui sconosciuto allo scrivente ma sicuramente inseribile nella traccia storico-musicale individuata e proposta dal M° Ratti nella sua esecuzione.

Il concerto, inserito nel contenitore del Maggio Teatino, è stato purtroppo disturbato dalla contemporanea manifestazione della Festa dei Popoli, in corso nella vicina Villa Comunale, e che proprio alle 18 vede svolgersi un suo momento musicale, ahimè supportato da una potente amplificazione. Ancora una volta l'incapacità di coordinare gli eventi da parte del Comune vanifica la bontà dei medesimi, a discapito degli sforzi degli organizzatori. In ogni caso, è stato un concerto molto godibile, elegante e raffinato, nel quale le notevoli doti tecniche dell'esecutore si sono accompagnate a doti di sensibilità musicale e di gusto e, come accennato in precedenza, la profonda conoscenza del repertorio e l'esperienza hanno consentito all'interprete di scegliere un programma bello ed in grado di valorizzare lo strumento disponibile.  

Grazie infine a Walter D'Arcangelo, al quale raccomandiamo la scelta di questa sede per le prossime edizioni della sua preziosa rassegna.

Luca Dragani

sabato 5 maggio 2012

Maggio Organistico Teatino XVI Edizione

Cari Amici, 

parte domenica la XVI Edizione del Maggio Organistico Teatino, il Festival  che con costante dedizione da quattordici anni organizza l'organista Teatino Walter D'Arcangelo


Nell'albo d'oro della manifestazione figurano molti grandi nomi del panorama organistico internazionale: cito a memoria Eric Dalest, Roman Cantieni, Joxe Benantzi, Przemislaw Kapitula, Milko Bizjac, e sicuramente dimentico altri grossi nomi che non ho conosciuto di persona, ed accanto a questi vi sono stati splendidi esecutori italiani, quali Diego Cannizzaro, Luca Scandali e decine di altri ottimi musicisti. 


Questa sedicesima edizione del "Maggio Organistico Teatino" organizzata dall’associazione organistica “Adriano Fedri” si articolera’ in quattro appuntamenti: 


1. domenica 6 maggio 2012 ore 19.00, nella chiesa di S. Antonio, concerto per organo e flauto  dolce con il duo Walter D’Arcangelo, organo e Luca Dragani (cioè il sottoscritto), flauti dolci.


2. Domenica 13 maggio 2012 alla Chiesa del Sacro Cuore alle ore 19.00 sara’ la volta del concerto per organo ad opera del M. della Cattedrale di Sulmona Maurizio Ricciotti.


3. Domenica 20 maggio 2012 ore 18.00 la rassegna si spostera’ per la prima volta nella storia di questo festival nella Chiesa della Cappella Maggiore del Seminario Regionale di Chieti “S. Pio X” con un concerto d’organo ad opera del M°  Luca Ratti di Milano.


4. Conclude il festival domenica 29 maggio 2012 ore 19.00  all’Auditorium della Crocelle sullo splendido organo di scuola Fedri il concerto dell’organista leccese Francesco Scarcella. 


A parte il sentirmi onorato di essere  stato invitato da Walter D'Arcangelo al suo Festival, ne ho condiviso, oltre alla passione incrollabile con cui cura questo piccolo gioiello di Festival, le ansie e le delusioni per i crescenti tagli cui viene sottoposto da parte dell'Amministrazione Comunale, che forse non ha piena consapevolezza del valore di una iniziativa così. Tramite il suo Festival infatti Walter D'Arcangelo porta a Chieti il fior fiore degli organisti d'Italia e d'Europa, e tramite la sua attività concertistica internazionale porta con onore il nome di Chieti in Europa. 


Non dovrete stupoirve, pertanto, se nel programma di sala del primo concerto, troverete in fondo una massima tratta dall' I -Ching: 'In tempi di carestia il Nobile si accontenta di una ciotola di riso'. Non ci si riferisce al programma, ricco comunque ed interessante come sempre, ma all'entità degli emolumenti: poco, davvero poco più di una ciotola di riso!


Ma veniamo al concerto inaugurale: abbiamo scelto autori di varie epoche e stili. Si parte da Robert Carr, di cui si hanno pochissime notizie biografiche, ma che è noto per queste sue 'Divisions upon an italian ground' (Diminuzioni su di un basso italiano) del 1686, per poi passare al rinascimentale Diego Ortiz con la bellissima 'Recercada Primera' tratta dal suo 'Tratado de glosas' del 1553, un esempio scritto di come si poteva improvvisare su un basso (oggi diremmo un 'giro armonico') noto, in questo caso il 'Passamezzo moderno'. 


Conclude la triade di 'antipasti' una terna di anonime 'Masque dances' del XVI secolo inglese, musiche da intermezzo teatrale scelte fra le molte esistenti per la loro spiccata melodicità, e subito dopo arriveranno i 'piatti forti': la Sonata in la minore per flauto dolce contralto e basso continuo di Georg Friedrich Haendel, caratterizzata da una costante unità di struttura armonica (almeno in tre movimenti su quattro) e per un peculiarissimo secondo movimento in cui è il basso cosiddetto 'Albertino' a rendere protagonista la tastiera per il suo virtuosismo ed a far abbandonare per un po' il ruolo di solista al flauto e fargli assumere quello di ornamento alle evoluzioni del basso. Altro 'main course' del menu musicale è riservato all'organo, con la Toccata e soprattutto con le 'Variazioni sopra la Follia d'Espagna' di Bernardo Pasquini per dar modo all'organo Inzoli di Sant'Antonio Abate di esprimere le proprie potenzialità. 


Poco conosciuta, ma di grande effetto la 'Sonata di Chiesa per Istromenti diversi' di Georg Philipp Telemann, così chiamata per la struttura (alternanza di movimenti lenti e vivaci, questi ultimi in forma di fuga) e per la tessitura adatta a vari strumenti solistici (violino, oboe, traversiere, flauti dolci in do) ed eseguita con flauto dolce soprano ed organo. Gustoso, infine, il 'dessert' costituito dalla breve ma graziosa Sonata in Fa maggiore di Antonio Vivaldi. 


Sarebbe bello vedervi numerosi al concerto, e salutarvi dal vero...


Luca Dragani



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