sabato 5 maggio 2012

Maggio Organistico Teatino XVI Edizione

Cari Amici, 

parte domenica la XVI Edizione del Maggio Organistico Teatino, il Festival  che con costante dedizione da quattordici anni organizza l'organista Teatino Walter D'Arcangelo


Nell'albo d'oro della manifestazione figurano molti grandi nomi del panorama organistico internazionale: cito a memoria Eric Dalest, Roman Cantieni, Joxe Benantzi, Przemislaw Kapitula, Milko Bizjac, e sicuramente dimentico altri grossi nomi che non ho conosciuto di persona, ed accanto a questi vi sono stati splendidi esecutori italiani, quali Diego Cannizzaro, Luca Scandali e decine di altri ottimi musicisti. 


Questa sedicesima edizione del "Maggio Organistico Teatino" organizzata dall’associazione organistica “Adriano Fedri” si articolera’ in quattro appuntamenti: 


1. domenica 6 maggio 2012 ore 19.00, nella chiesa di S. Antonio, concerto per organo e flauto  dolce con il duo Walter D’Arcangelo, organo e Luca Dragani (cioè il sottoscritto), flauti dolci.


2. Domenica 13 maggio 2012 alla Chiesa del Sacro Cuore alle ore 19.00 sara’ la volta del concerto per organo ad opera del M. della Cattedrale di Sulmona Maurizio Ricciotti.


3. Domenica 20 maggio 2012 ore 18.00 la rassegna si spostera’ per la prima volta nella storia di questo festival nella Chiesa della Cappella Maggiore del Seminario Regionale di Chieti “S. Pio X” con un concerto d’organo ad opera del M°  Luca Ratti di Milano.


4. Conclude il festival domenica 29 maggio 2012 ore 19.00  all’Auditorium della Crocelle sullo splendido organo di scuola Fedri il concerto dell’organista leccese Francesco Scarcella. 


A parte il sentirmi onorato di essere  stato invitato da Walter D'Arcangelo al suo Festival, ne ho condiviso, oltre alla passione incrollabile con cui cura questo piccolo gioiello di Festival, le ansie e le delusioni per i crescenti tagli cui viene sottoposto da parte dell'Amministrazione Comunale, che forse non ha piena consapevolezza del valore di una iniziativa così. Tramite il suo Festival infatti Walter D'Arcangelo porta a Chieti il fior fiore degli organisti d'Italia e d'Europa, e tramite la sua attività concertistica internazionale porta con onore il nome di Chieti in Europa. 


Non dovrete stupoirve, pertanto, se nel programma di sala del primo concerto, troverete in fondo una massima tratta dall' I -Ching: 'In tempi di carestia il Nobile si accontenta di una ciotola di riso'. Non ci si riferisce al programma, ricco comunque ed interessante come sempre, ma all'entità degli emolumenti: poco, davvero poco più di una ciotola di riso!


Ma veniamo al concerto inaugurale: abbiamo scelto autori di varie epoche e stili. Si parte da Robert Carr, di cui si hanno pochissime notizie biografiche, ma che è noto per queste sue 'Divisions upon an italian ground' (Diminuzioni su di un basso italiano) del 1686, per poi passare al rinascimentale Diego Ortiz con la bellissima 'Recercada Primera' tratta dal suo 'Tratado de glosas' del 1553, un esempio scritto di come si poteva improvvisare su un basso (oggi diremmo un 'giro armonico') noto, in questo caso il 'Passamezzo moderno'. 


Conclude la triade di 'antipasti' una terna di anonime 'Masque dances' del XVI secolo inglese, musiche da intermezzo teatrale scelte fra le molte esistenti per la loro spiccata melodicità, e subito dopo arriveranno i 'piatti forti': la Sonata in la minore per flauto dolce contralto e basso continuo di Georg Friedrich Haendel, caratterizzata da una costante unità di struttura armonica (almeno in tre movimenti su quattro) e per un peculiarissimo secondo movimento in cui è il basso cosiddetto 'Albertino' a rendere protagonista la tastiera per il suo virtuosismo ed a far abbandonare per un po' il ruolo di solista al flauto e fargli assumere quello di ornamento alle evoluzioni del basso. Altro 'main course' del menu musicale è riservato all'organo, con la Toccata e soprattutto con le 'Variazioni sopra la Follia d'Espagna' di Bernardo Pasquini per dar modo all'organo Inzoli di Sant'Antonio Abate di esprimere le proprie potenzialità. 


Poco conosciuta, ma di grande effetto la 'Sonata di Chiesa per Istromenti diversi' di Georg Philipp Telemann, così chiamata per la struttura (alternanza di movimenti lenti e vivaci, questi ultimi in forma di fuga) e per la tessitura adatta a vari strumenti solistici (violino, oboe, traversiere, flauti dolci in do) ed eseguita con flauto dolce soprano ed organo. Gustoso, infine, il 'dessert' costituito dalla breve ma graziosa Sonata in Fa maggiore di Antonio Vivaldi. 


Sarebbe bello vedervi numerosi al concerto, e salutarvi dal vero...


Luca Dragani



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