martedì 6 ottobre 2009



Fairy Consort, Elice, 2009
da sinistra: Maurizio Garofalo, tenore, Luca Matani, viella, Paola Incani, soprano, Roberto Torto, flauto dolce, Luca Dragani, citola

4 commenti:

  1. Chi c'era, a Elice, nella sua settimana medievale denominata 'La notte dell'Ilex', ha potuto non solo vivere davvero le atmosfere di un periodo ormai tanto lontano da noi, ma anche percepire l'impegno profondo di tutta la comunità del piccolo borgo, realizzando costumi, infrastrutture, restaurando luoghi, immaginando scenari, studiando musiche, ognuno secondo le proprie possibilità.
    'Ma come, non eri tu quello che non avrebbe più partecipato a rievocazioni storiche, definendole 'ciò che ha escluso dai teatri la musica antica'?'
    Sì, ero e sono io, ma ad Elice è diverso, non è una scusa per venderti cotiche e fagioli al prezzo del migliore storione con la scusa del banchetto medievale, è davvero lo sforzo di una comunità di rivivere la propria storia, di provare orgoglio per un proprio passato.
    Grazie dunque ad Antonio ed ai suoi amici, e che la tradizione si rinnovi ancora per molti anni.

    Luca

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  2. Cari Amici,

    comunque la mia opinione su certe cose è effettivamente definita: vi incollo di seguito quindi una nota che ho pubblicato su Facebook qualche tempo fa, a proposito delle esecuzioni all'aperto. Riguarda fondamentalmente alcune condizioni (acustiche e logistiche) che peraltro ad Elice sono sempre state ben diverse (per fortuna).

    Sono al solito graditi i commenti.

    Estate e Musica Antica

    All'avvicinarsi dell'estate, si pensa ai possibili concerti estivi: si mandano programmi, curriculum, proposte... si ricevono dinieghi, rinvii, inviti, date di concerti e... proposte indecenti.

    Quali?

    Il CONCERTO ALL'APERTO, quando va bene, o la cosiddetta RICOSTRUZIONE STORICA

    Vogliamo parlarne?

    Credo che non esista un modo più crudele per uccidere la genuinità di un'esecuzione di musica antica con criteri filologici. Credo anche che la connivenza anche di noi musicisti (ahimè) talvolta 'costretti' da motivi economici, ad accettare esecuzioni che poco o nulla hanno di artistico e che di fatto vanificano tutto il lavoro di ricerca, le prove, l'esercizio di gusto, l'arrangiamento, insomma tutto quel lavoro preziosissimo che facciamo durante l'anno.

    Dirò di più: siamo noi (beh, io mi sono sempre opposto, ma mi accollo la mia parte di responsabilità come 'categoria') che, accettando in passato di partecipare ad 'eventi' (meglio definirli 'calderoni') che volevano unire partecipazione di massa, ritorno commerciale e/o turistico e 'cultura' (la giustificazione culturale, tante volte, la fornivamo noi), abbiamo buttato fuori dai teatri la Musica del Medioevo, per esempio.

    Quella rinascimentale? Spesso confusa con la precedente, di fatto è oggi praticata da rarissimi gruppi (come il mio...) o da ensemble vocali, e lotta strenuamente per non finire nel medesimo calderone.

    Purtroppo, anche rinomati Festival di Musica Antica non si fanno scrupolo di accettare 'compromessi' (stasera sono propenso ad eufemismi) pur di fare 'immagine' o 'cassetta' (che è lo stesso, se paga l'Ente pubblico che guarda solo ai numeri, ergo ai voti).

    Vi racconto un'esperienza dello scorso anno: un quotato Festival nel sud Italia, direzione artistica di un musicista di buon livello, di ottima cultura musicale specifica, dunque nessun alibi d'ignoranza.
    La location? Il SAGRATO DI UNA CHIESA in una piazzetta di un borgo antico. Sedie di plastica per il pubblico, effetivamente numeroso. Formazione, sei musicisti e sei danzatrici. Acustica? ZERO. Non c'è problema ragazzi... c'è l'AMPLIFICAZIONE!

    Ma come, l'amplificazione in un concerto di musica Antica, in una Rassegna di musica Antica??

    SI.

    Microfoni panoramici? NO DIREZIONALI. Quindi equalizzazione a discrezione del fonico, ovviamente aduso a pop o folk music. Beh, vi avranno messo delle SPIE... e dove? non c'era spazio, e poi, non erano previste.

    Bene, quindi il pubblico sentiva forte e chiaro, ma voi non sentivate nulla o quasi di quel che facevate?

    ESATTO

    ... e com'è andato il concerto?

    Abbastanza bene, date le premesse, l'umidità che ti scorda le corde di budello, ti ottura i flauti e ti fa calare il cembalo, ma al 10% delle nostre possibilità.

    E questo era un vero concerto, a suo modo. Nelle RICOSTRUZIONI STORICHE il Medio Evo è sinonimo di Cornamusa e Ghironda. Se c'è, un tamburo. Flauti dolci? Non si sentono, e quelli acuti danno fastidio.

    Se poi è prevista la CENA MEDIEVALE, dopo i primi pezzi potete suonare qualunque cosa, tanto al primo pezzo di formaggio i musicisti passano in secondo piano, se non scompaiono nel rumore di fondo delle posate (posate? mah...) o non vanno a finire fra i rumori molesti.

    Che dire?

    Cito un mio amico musicista e fedele collaboratore da 19 anni: "All'apert si joche a bocce"
    Traduco per i non abruzzesi: ALL'APERTO SI GIOCA A BOCCE.

    Non si fa musica antica.

    Luca

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  3. Passano gli anni, e le situazioni cambiano. Cambiano anche le persone, le idee. E così, dopo tanti anni, dal 2012 il Fairy Consort non farà più concerti ad Elice. Ne avevamo avuto sentore, l'anno passato, dopo aver visto alcune scelte artistiche che contraddicevano lo spirito originario della Notte dell'Ilex. Fare a meno di noi è stato il passo consequenziale.
    In ogni caso, sarebbe stato difficile per noi far coesistere il nostro rigore filologico con le trombe a pistoni ed i rullanti in pelle sintetica visti l'anno passato...
    Verrebbe da dire 'Peggio per loro' ma molti sono e restano amici. Il tempo, galantuomo, con ogni probabilità ci renderà giustizia: in ogni caso, andrò da turista quest'anno, anche se, a un mese dall'evento, non vedo ancora il programma online. Ed anche questo è segno di decadenza e routine.

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Conferenza concerto per la Memoria

Cari Amici, come è ormai tradizione da molti anni, il Fairy Consort celebra il Giorno della Memoria, in ricordo della Shoah e del Samudari...